Montecristo Open Master: un sigaro da fine embargo?
Che a Cuba si senta già odore di fine embargo USA? Certo che l’immagine di frotte di grassi nord americani che girano per le vie dell’Habana Vieja sudati e affannati lamentandosi del fatto che non trovano il Big Mac tra una molestia sessuale e l’altra a giovani jineteras mi inquieta non poco. Ma daltronde, come dicono i brasiliani, no se pode parar o vento co as maos, non si può fermare il vento con le mani nè l’ineluttabile piega degli eventi.
Anche il mondo degli habanos sembra prepararsi a quest’evento che tutti credono prossimo. Infatti i maestri torcedores, accanto alla classicità costante e, in certi casi, riscoperta ed estremizzata di alcuni moduli e marche iniziano a deliziarci da un pò di tempo con l’audacia di nuovi sigari prodotti assecondando creatività e innovazione. Con immutata perizia e qualità. A questa nouvelle vague sembra improntata “Montecristo Open” la nuova gamma di Montecristo apparsa sul mercato nel giugno di quest’anno e composta per ora da quattro vitole, quasi tutte eccellenti anche se ancora giovani. Aprofittando di una splendida domenica di sole che ritardava l’inizio di questo autunno, ho degustato nel terrazzo di casa – alla manifattura dell’Havana dicono infatti che questa è una gamma da fumare all’aperto – il robusto Open Master.
Montecristo Open Master
Vitola: Robusto
Lunghezza: 124 mm
Ring Gauge: 50
Sigaro splendido che mostra fin dall’esame visivo l’ottima fattura. Turba un pò noi tradizionalisti la pur elegante doppia anilla di color verde-oro che riporta il nome della gamma. Ma il turbamento sparisce nell’ammirare la perfetta capa colorado, liscia, ben tesa e perfettamente riempita. A crudo evidenzia note speziate. Appena acceso parte scontroso, con la forza fin troppo presente e sentori prevalentemente erbacei. E’ un sigaro molto fresco, forse troppo giovane. Attribuisco a ciò qualche diffetto di combustione che, sono certo, scomparirà con una lunga sosta nell’humidor così come certe asperità gustative. Infatti già prima di approdare al secondo terzo la fumata si fa più morbida, seducente e ammiccante. Appaiono netti dolci sentori di legni pregiati (sandalo) ottimamente bilanciati dallo speziato del pepe nero e da aromi di caffè e cioccolato. Anche la forza si riequilibra e la progressione delle sensazioni gusto olfattive raggiunge una buona armonia che porta al finale sontuoso, ricco e appagante di un sigaro per fumatori esperti (diffidate da chi ve lo spaccia per sigaro per principianti, è un principiante! O un degustatore di Cigar Afficionado) che ne coglieranno a pieno la straordinarietà. Se questo è il futuro dei sigari cubani non abbiamo di che preoccuparci.
Mentre fumavo l’Open Master sul mio stereo girava senza posa il cd omonimo di Rain Machine nome sotto cui si maschera il carismatico Kyp Malone, chitarrista e cantante dei Tv On The Radio. Come nel nuovo sigaro di Montecristo tradizione ed innovazione si sposano perfette in un mix di folk-rock eccentrico e speziato di prog, canterbury sound, soul e mille altri ingredienti che mai compromettono la semplice e perfetta forma canzone. Non so, infine, se l’abbinamento sia ortodosso o no ma il connubbio sigaro-musica è risultato nobilitato ed esaltato da ampie sorsate della “Bracia” strepitosa birra dark ale da 9 gradi della birreria artigianale del derbyshire Thornbridge Brewery. Una birra pensata da Stefano Cossi, mastro birraio italiano trasferitosi nel Regno Unito che della
Thornbridge è master head brewer, rinforzata da un uso generoso di miele di castagno italiano che, dopo 3 mesi di maturazione a freddo, viene imbottigliata e rifermentata in bottiglia con l’aggiunta di lieviti di Champagne. Una birra nera come la pece con una schiuma castana, profumi di miele di castagno, capuccino, cioccolato al latte, caramello, torba e frutti di bosco neri, una bocca piena, vellutata, ricca, con ritorni di caffè, cioccolato, liquorizia, nocciola e cacao. Uno spettaccolo!
29 ottobre 2009 alle 20:24
sempre esaustivo. E la lettura che ci offri è sempre un piacere di per se stessa.
1 novembre 2009 alle 17:06
Caro Antonio, che notizie del Maestro? Mi dispiace vedere Taribari un pò… lento, e auguro un autunno + dinamico!
ciao, tom
3 novembre 2009 alle 18:54
Grazie Michele, troppo buono.
Tom il Maestro è tornato ma amncora tace. Spiace anche a me che veda Taribari un pò lento. Sai che sono un propugnatore della lentezza ma forse qualche articoletto in più lo farebbe più vivo. E magari anche qualcuno con cose da dire che ci dia una mano….