DA ROMA: IL JAZZ BENE COMUNE

23 gennaio 2015  |  di Yohanka Alfonso Contreras

Un nuovo progetto irrompe nel panorama musicale romano: JBC Orchestra, acronimo di ‘Jazz Bene Comune’.

Ci vuole coraggio in questi tempi per promuovere una formazione di ben diciassette musicisti animati quasi esclusivamente dalla passione di mostrare la loro professionalità in modo diverso e originale. Oggi il formato Big Band – anche se apprezzato quasi sempre da un vasto pubblico – risulta essere una proposta avventurosa in questo genere musicale.

La musica Jazz, ahimè, rimane ancora catalogata come musica ‘d’elitè’, come un’arte da capire destinata ad un pubblico “colto”. L’affluenza alle grandi rassegne, manifestazioni (vedi Umbria Jazz, la Programmazione del Parco della Musica) lascia sperare a un consolidamento ad ampio raggio della musica Jazz.  Il conforto di questo abbattimento pregiudiziale è la grande affluenza degli italiani che seguono, a livello di grandi manifestazioni,  i concerti ‘dal vivo’ nonostante le problematiche derivate dalla crisi economica e senza tener conto di una invasione televisiva massiccia del ‘football’ nostrano ed internazionale . Penso che questa sia la ragione principale che ha acceso il desiderio nel suo attuale direttore e arrangiatore Andrea Pace, che si è assunta la responsabilità di seguire la JBC Orchestra , già coordinata in precedenza con altra denominazione e  altri direttori,  puntando a ricreare un’aria di novità: nella scelta del repertorio, rielaborazione di brani noti al grande pubblico, avvalendosi di musicisti di spessore.  L’obiettivo certamente è di soddisfare le esigenze degli amanti del Jazz e non solo, dello swing, della musica orchestrale, di catturare la curiosità giovanile sempre avido di novità.

L’esordio della JBC Orchestra al Parco della Musica sabato 10 gennaio, caldeggiato di un meritato successo, ha mostrato orchestrazioni più fresche, brani accattivanti da Jaco Pastorius  all’immancabile Jonh Coltrane, da trascrizioni assai originali come ‘Tribute to Miles Davis’, a composizioni originali del  pianista Andrea Zanchi e dal bassista Stefano Marzolla che fanno parte della formazione.  

Il pubblico romano ha gradito moltissimo le interpretazioni della  JBC Orchestra all’Auditorium del Parco della Musica presso la  Sala Studio.  L’apertura del concerto è stata preceduta dal quartetto del contrabbassista Stefano Marzolla che ha presentato la pubblicazione del suo CD  ‘Wood Tales’. A seguire, la JBC Orchestra con il suo sound corposo e accattivante ha fatto lievitare la musica subito accompagnata con entusiasmo da un pubblico che si è lasciato trasportare dal ritmo, l’emozione e la voglia di continuare ancora dopo due bis.   

Dai tempi dell’orchestre di Duke Ellington, Count Basie e Benny Goodman, le Big Band costituiscono un laboratorio di sperimentazione musicale allettante per musicisti e spettatori. Riascoltare i pezzi famosi d’autore attuati in questo formato, è senza dubbio un modo entusiasta di avvicinare le persone alla musica jazz attraverso i controtempi, l’accentuazione implicita della sezione ritmica, il fraseggio, ma questo non è il loro unico punto di forza, il fascino rimane sempre legato al lessico dell’improvvisazione che nella  JBC Orchestra è egregiamente garantito dall’intervento prezioso di musicisti virtuosi come il sassofonista/direttore  Andrea Pace e altri musicisti eccellenti. 

Bene Comune?

Nonostante tutti i progressi tecnologici, l’euforia che produce la musica dal vivo prevale e si arricchisce, grazie anche a internet, e, naturalmente, al ritmo che risuona sul palco.

Un paese così fecondo di storia, tradizione, cultura com’è l’Italia, non può permettersi di dissipare queste ‘perle’ preziose.

La musica è risorsa e bene comune come ben riporta il nome scelto dalla Big Band. Con la cultura un paese fiorisce, prospera, accresce la consapevolezza dei propri cittadini e di conseguenza anche le scelte degli stessi. Sicuramente bisogna cominciare dalla scuola per rifondare un senso civico, una mentalità culturale di larghe vedute. Abbiamo la responsabilità di saper trasmettere ai nostri figli i valori che servono a tutto ciò poiché con la cultura sì “si mangia”, altroché…

La JBC Orchestra è una generosa proposta, una mano tesa di spessore musicale che può regalare al pubblico romano e non solo, un grande coinvolgimento emozionale. Mi auguro che questo bel proposito non rimanga schiacciato della mancanza di spazi per la condivisione, ma che abbia, come tante altre proposte interessanti, il posto giusto che gli compete.

2 Commenti a “DA ROMA: IL JAZZ BENE COMUNE”

  1. Andrea scrive:

    Un articolo bellissimo e generoso. Grazie mille!

  2. giuseppe scrive:

    Grazie per aver compreso il senso di questa iniziativa. Noi continueremo ad andare avanti… seguiteci!

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