Ah! se le autobotti potessero parlare…

5 aprile 2008  |  di Zenzero

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Quanto ci piace farci prendere per il culo a noi italici… Non vi aspettate un’articolo pieno, polemico, ricco e dettagliato. No! mentre scrivo sorrido tra l’amaro e il divertito per quanto siamo stupidi noi popolo del vino e intendo produttori, venditori, consumatori. Ogni tanto, a cadenza piu o meno regolare, la stampa e i media ci regalano il solito scandalo del vino. E non mi riferiscono al vino avvelenato, dove la mia formazione culturale ipergarantista soccombe davanti al desiderio di farmi giustizia da solo, ma alla presunta sofisticazione del Brunello di Montalcino. Fermo restando che saranno, come dicono i nostri politici, gli organi preposti e la magistratura a fare chiarezza, mi viene da esclamare con espressione da collegio svizzero: “Azz! ma guarda un po’! scopriamo oggi che parecchi grandi nomi sparsi per tutta l’Italia cedono alla tentazione di “tagliare” i loro vini con altri provenienti da regioni molto produttive.. Ma chi l’avrebbe mai detto?… E ora? Tutte le cazzate che sparo su terroir, rese per ettaro e sistemi di allevamento? E le mie belle degustazioni?”Di motivi per vergognarsi di far parte di questo paese ce ne sarebbero tanti e questo non è fra i prioritari, ma è giusto far sapere che il comparto vitivinicolo vive sorretto da una legge che fa molta acqua (sembra uno scherzo!) e che è un eufemismo definire insufficenti i controlli. Per chiudere queto breve sfogo non resta che aggiungere che siamo circondati da gangsters, spesso in giacca e cravatta e con palmares di tre bicchieri e che il vino dalla Puglia e dalla Sicilia arriva dappertutto e da decenni, mentre noi con aria compunta facciamo roteare i nostri bicchieri, annusiamo e spariamo le nostre stronzate… Ah! se le autobotti potessero parlare!

3 Commenti a “Ah! se le autobotti potessero parlare…”

  1. torixeddu2 scrive:

    CIAO A TUTTI, SICURAMENTE LO SCANDALO CHE E’ SUCESSO ORA ERA ANNUNCIATO DA TEMPO, MA IL PROBLEMA MAGGIORE CHE ABBIAMO NOI E CHE SIAMO ITALIANI E DOBBIAMO COMUNQUE TROVARE SEMPRE IL MODO PER FOTTERE.
    I CONTROLLI ESISTONO, MA FUNZIONANO SOLO IN ALCUNE REGIONI,LA SARDEGNA E’ UNA DI QUESTE.
    L’ALTRA COSA STRANA CHE IL TUTTO SIA SUCCESSO IN CONCOMITANZA CON IL VINITALY, LA STAMPA E’ PAGATA DAI FRANCESI O DAI SIGNORI DELLA BIRRA ????????

  2. Alessandro Dettori scrive:

    Sarebbe scandaloso se (perché ancora sono ipotesi) qualcuno avesse violato palesemente e fraudolentemente i disciplinari. È già scandaloso che ne abbia dato notizia “stile cronaca giudiziaria” un settimanale per giunta in concomitanza con le due più grandi manifestazioni vinicole (Bordeaux ed il Vinitaly). Come sempre siamo autolesionisti oltre che essere persone dedite al “nulla”. A niente serviranno queste indagini a niente serviranno i titoloni dei giornali fatti solo per vendere qualche copia in più.O decidiamo tutti insieme di entrare domani mattina in tutte le Cantine d’Italia e di fare i “controlli a tappeto” e di far pagare chi ha sbagliato oppure tra un mese ci saremo dimenticati di tutto ciò. Come è successo per tutte le indagini “mediaticizzate” italiane: si beccano i soliti tre personaggi noti “imbecilli” (perché si sono fatti beccare), si dimostra che in Italia la magistratura funziona ed il giornalismo d’assolto pure. Poi nessuno ne parla più, i tre personaggi noti hanno

  3. Alessandro Dettori scrive:

    ottimi avvocati ed usufruiranno della “NON CERTEZZA DELLA PENA ITALIANA”. Il giornalismo d’assalto avrà trovato altre inutili inchieste “clamorose”.

    Una proposta per risolvere il tutto.
    Leggi, leggine, interpretazioni, controlli sulle interpretazioni da cui scaturiscono verbali e sanzioni che poi vengono contestati evvia ricorsi e contro-ricorsi.
    Ma tutto ciò ha senso? Spreco di denaro privato e pubblico per redigere e rispettare disciplinari obsoleti ed inutili. Aboliamo tutto, obblighiamo ad indicare esattamente l’origine e le varie tipologie delle uve, dei mosti e dei vini utilizzati per produrre il vino. Indichiamo poi tutti gli ingredienti.

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