Alessandro e la malainformazione

16 marzo 2008  |  di Zenzero

Alessandro Dettori

Dettori R. e Tenores fra i primi 48 al mondo per Parker & C.!!!
Perché si scrive poco dei grandi vini Dettori? Alessandro Dettori è un personaggio anomalo del mondo del vino; riesce a far convivere dei tratti caratteriali che sembrerebbero in antitesi: la cocciutaggine e il rigore del vigneron più ortodosso con un’aria da giovane manager; io che lo conosco so che quella vera è l’anima contadina che è maturata negli anni. Sta mietendo da qualche anno un successo dietro l’altro: riconoscimenti, grappoli, bicchieri su tutte le guide e i suoi vini che non smettono di sorprendere per qualità e originalità! Quanti di voi sanno tutto questo? Credo pochi anche tra gli addetti ai lavori: questo perchè Alessandro non gode di buona stampa a livello locale e tutto questo non è giusto e non fa bene al mondo del vino di qualità!
L’ultima grande performance di Dettori è di questi giorni: Wine Advocate, una delle bibbie mondiali del vino, riconosce a ben 4 dei suoi vini, stratosferici punteggi tra 90 e 96 centesimi.
Non è vergognoso che a un vignaiolo del nostro territorio, così amato nel mondo, che ha portato il nome della Sardegna ai massimi vertici arrivando nella tana del lupo americano, gli si neghi la meritata visibilità?
Io nel mio piccolo non posso fare altro che pubblicare i risultati del giornale statunitense del guru Robert Parker, rinnovando i complimenti più sinceri e affettuosi ad Alessandro Dettori.

Le Schede tradotte in italiano

WINE ADVOCATE di Robert Parker e Antonio Galloni

2004 Dettori Rosso punteggio 95/100

In poche parole, il Rosso 2004 di Dettori assomiglia ad un vulcano. Un vino possente, profondo, conquista facilmente il palato con una compessità incredibile sprigionando un ampio frutto nero che sopporta maestoso la sua struttura molto imponente. Dopo un minuto nel bicchiere regala menta, spezie, liquorizia che impreziosiscono l’insieme. Prodotto da antiche viti di Cannonau che hanno ben 120 anni e più, questo vino strepitoso e’ stato maturato in cemento. Assolutamente da non mancare. Conservare fino a: 2010-2024. Alessandro Dettori produce alcuni dei più intriganti vini della Sardegna, e d’Italia. La vinificazione è tutta genuina, senza manipolazioni. Le etichette di punta–Tuderi, Tenores e Dettori Rosso—sono monovitigni di Cannonau (Garnacha) maturati esclusivamente in cemento ed imbottigliati senza chiarificazione o filtrazione.

2003 Dettori Tenores punteggio 94/100

Il Tenores 2003, fatto da viti di Cannonau che hanno 80 anni, si rivela strutturato, dolce, strapieno di frutta nera, erbe selvatiche, cuoio, spezie e note tostate con notevole persistenza. Un equilibrio magistrale fa sì che l’alcool, ad un livello spropositato di 17%, non si faccia notare. Conservare fino a: 2008-18. Alessandro Dettori produce alcuni dei più intriganti vini della Sardegna, e d’Italia. La vinificazione è tutta genuina, senza manipolazioni. Le etichette di punta–Tuderi, Tenores e Dettori Rosso—sono monovitigni di Cannonau (Garnacha) maturati esclusivamente in cemento ed imbottigliati senza chiarificazione o filtrazione.

2003 Dettori Tuderi punteggio 91/100

Il Tuderi 2003 (Cannonau) e’ un po’ particolare. Da vino senza chiarificazione e senza filtrazione, si mostra leggermente velato. Esibisce un olfatto decisamene esotico, quasi da Pinot Nero, con profumi fini di menta, liquorizia, visciola e tostato. Nonostante il carattere raffinato e iI corpo medio, la bocca dimostra sapori richissimi. Aromi terziari già percepibili lasciano sospettare che non avra’ una longevità notevole, ma è di ottimale beva. Tuderi viene prodotto da viti di 40-60 anni, e viene maturato esclusivamente in cemento. Conservare fino a: 2008-2018. Alessandro Dettori produce alcuni dei più intriganti vini della Sardegna, e d’Italia. La vinificazione è tutta genuina, senza manipolazioni. Le etichette di punta–Tuderi, Tenores e Dettori Rosso—sono monovitigni di Cannonau (Garnacha) maturati esclusivamente in cemento ed imbottigliati senza chiarificazione o filtrazione.

2006 Dettori Vermentino punteggio 90/100

Il Vermentino 2006 (maturato in cemento) è un vino insolito, quasi unico. Proteiforme nel bicchiere sfoggia impressioni che spaziano da tangerino a buccia d’arancia, da cannella a terrosità. Dolce, persistente, e genuino, figura tra i vini piu’ espressivi che ci arrivino dalla Sardegna. Magari per alcuni c’è perfino un eccesso di sensazioni, ma chi prende il tempo necessario per apprezzare a fondo questo Vermentino si troverà davanti a un bianco affascinante, che sa stimolare non soltante il palato ma pure il cervello. Conservare fino a: 2008-2010. Alessandro Dettori produce alcuni dei più intriganti vini della Sardegna, e d’Italia. La vinificazione è tutta genuina, senza manipolazioni. Le etichette di punta–Tuderi, Tenores e Dettori Rosso—sono monovitigni di Cannonau (Garnacha) maturati esclusivamente in cemento ed imbottigliati senza chiarificazione o filtrazione.

33 Commenti a “Alessandro e la malainformazione”

  1. Alessandro Dettori scrive:

    Ciao Piero, ti ringrazio di cuore per aver riportato qui, a casa tua, la notizia di Parker. La Stampa locale non ci è amica; scrive del vino X che ha vinto il banco di assaggio tenutosi in concomitanza con la fantomatica sagra della patata di Valledoria e non riporta invece i riconoscimenti internazionali che da un pò riusciamo ad ottenere. Tutto ciò non mi fa arrabbiare. Perchè chi non pubblica queste cose vorrebbe farmi arrabbiare. Invece no! Al contrario sorrido e penso quanto sia “nano” chi si comporta in questo modo. Quanto si renda ridicolo agli occhi di chi invece sa.
    E’ vero che sono antipatico di natura, un grande stronzo. E’ vero, però occorre separare quel che sono da ciò che faccio.
    Ti abbraccio con affetto.
    Alessandro Dettori

  2. tommaso sussarello scrive:

    Ma Gesù diceva loro: «Nessun profeta è disprezzato se non nella sua patria, fra i suoi parenti e in casa sua». [Marco 6,4]

    Alessandro, non è vero che sei antipatico di natura, neppure stronzo. Semplicemente stai lavorando, e i fatti ne danno prova, per un risultato che non riguarda la stampa locale. I tuoi prodotti guardano oltre, vedono mercati diversi, internazionali. Quindi consumatori diversi, opinionisti diversi. Accetta serenamente le vicende della “fantomatica sagra della patata di Valledoria”, e le citazioni della stampa locale che per sua stessa definizione deve occuparsene. Da imprenditore attento sai bene che la stampa prima che raccontare di successi commerciali avvenuti su altri mercati è il caso sia presente sul territorio sia per le varie sagre che per le vicende sociali che ci riguardano. Poi viene la promozione commerciale, ed il vino, quando non viene offerto come da Gesù Cristo, è un prodotto commerciale. ;)

  3. Alessandro Dettori scrive:

    Caro Tommaso, sono “daccordissimo” sul fatto che la Stampa locale debba scrivere della Sagra sulla Patata, ma quando non scrive ANCHE dei premi internazionali che contano e danno lustro alla Sardegna ed ai sardi……beh….c’è qualcosa che non va! Dimmi tu….secondo te perchè non se ne parla?

  4. piero scrive:

    tommaso caro, alessandro ha tutta la mia comprensione; mi è capitato in diversi momenti della vita di pagare scelte professionali radicali e coerenti, con l’essere ignorato e spesso pesantemente osteggiato.Quando il tuo lavoro viene riconosciuto con consensi di importanza mondiale, come nel caso di dettori in questo momento, mi pare naturale voler condividere il successo con la tua gente, con quel territorio nel quale raccogli linfa e ispirazione; non so se ci siano motivi precisi sul lungo silenzio stampa di certi organi però è grave che succeda; se si dovesse fare la media dei punteggi di tutte le guide e della critica in generale, oggi Alessandro risulterebbe il miglior produttore della Sardegna; e vero?, non è vero? non ha nessuna importanza, ma l’opinione pubblica DEVE essere messa al corrente.

  5. tommaso sussarello scrive:

    “Terroir/Tradizione/Sangue/[...]” d’altra parte “Marketing/Brand/Comunicazione/[...]”
    Di cosa dobbiamo riflettere? Di premi internazionali? Di attività di ufficio stampa? Di lotte ideologiche per affermare una tradizione? Oppure posizionare un brand? Di vanità? Alessandro, La Stampa Locale è tale sin quando non ci sono interessi, poi diventa Stampa Globale, ed allora la musica cambia (concessionarie/agenzie docet). Questo è un discorso lungo, riguarda i rapporti tra i media e l’impresa, risolto in questa sede rischierebbe esser criptico. Sia io che tu facciamo impresa, come faccio a dare pareri senza annoiare i lettori? Forse la risposta si trova tra le righe del mio precedente intervento :)
    con stima rinnovata per il tuo lavoro.

  6. Alessandro Dettori scrive:

    Tommaso Tommaso….siamo sardi, capiamo solo le poche parole e schiette. Non ti ho capito scusami. Non mi hai risposto, riscusami.
    Parliamoci con onestà: perchè non ne parlano? Ho già scritto nel mio primo intervento il perchè per me: sono nani nell’animo.
    [Per nano e nanismo intendo il senso lato che la letteratura ne ha dato. Non me ne vogliano i nani per il fisico che nulla hanno a che vedere con ciò]

  7. tommaso sussarello scrive:

    Ti ringrazio per la cortesia, ed allora consentimi di scusarmi a mia volta per non esser stato chiaro. Alla sarda: i media nascono per occuparsi di cronaca, di fatti e vicende che riguardano la comunità di loro riferimento. I media locali di fatti locali. I media tematici di fatti tematici, quando esista una comunità di riferimento con interessi condivisi. Torno quindi ai giornali locali (quelli tematici in questa fase non ci interessano): gli interessi di una comunità territoriale sono vasti, riguardano il loro ambito, la qualità della vita spendibile, la cronaca, gli eventi culturali locali, la società, la politica (?!), sino al diario dei morti, dei nuovi nati e qualche anniversario (questi ultimi tre tutti pecunia permettendo). I premi internazionali dove li mettiamo? Non lo so. Quando capita a me di pubblicare libri con diffusione nazionale sono puntualmente ignorato, quando invece mi capitano le avventure di Brottu&Pashcuali ecco che appare l’articolo. Sic est

  8. Federico scrive:

    Innanzitutto complimenti ad Alessandro, emergere in questo mondo non è semplice, è stato perseverante ed ha avuto fiducia in quello che i suoi vini rappresentano, e piano piano chi del vino ci vive sta capendo e apprezzando a fondo uttto ciò, come non esserne contenti, punteggi a parte, l’apprezzamento ormai è certo e questo è importante!
    Perchè poi la stampa locale non dia peso a questo risultato non so, secondo me sbaglia, molti altri piccoli produttori o, allargando il discorso, altre piccole aziende di Sardegna, potrebbero trovare fiducia dai risultati di una così piccola e giovane impresa, vedere che l’insularità e le piccole dimensioni alla fine non precludono nulla, non può che dare coraggio!

  9. cormeld scrive:

    siamo in tanti a voler capire quali sono le logiche che muovono la stampa più o meno specializzata e quali sono i criteri di merito che fanno si che certe cantine vengano “pompate” e altre, tipo Dettori, inspiegabilmente ignorate.

  10. Paola Pedroni scrive:

    Un bravo anche da parte mia al produttore Dettori, ho sentito parlare molto bene del vinoa nche se non ho mai bevuto (a proposito a Brescia dove si può assaggiare?). Comunque rispondendo a Cormeld, credo che in Sardegna funzioni come nel resto d’Italia, cioè banalmente le aziende sono presenti sui giornali locali o perchè periodicamente sponsorizzano manifestazioni locali oppure perchè attraverso il loro marketing comprano degli spazi. La risposta è banale ma credo sia la scoperta dell’acqua calda… COmunque gli addetti ai lavori possono trovare questo produttore sulla stampa specializzata. Complimenti ai moderatori di questo spazio sempre molto interessante.

  11. zenzero scrive:

    Cara Paola ti invio il link del sito di Alessandro con il quale condividiamo casualmente il webmaster; potrai scrivergli in privato per avere informazioni sulla reperibilità delle sue bottiglie nella tua zona. Ciao.

    http://www.tenutedettori.it/ita/vini.html

  12. antonio canu scrive:

    Incredibile!!!! Rober “vaniglia” Parker che parla bene dei vini di Dettori! E’ proprio vero allora che – dopo anni che tutti a me, Piero e pochi altri scemi ci guardavano come il “Pippo non lo sa” della canzone che volevano fare gli stravaganti a tutti i costi – i “vini naturali” stanno diventando di moda. Sono contento. Il rischio è che Alessandro, per fare dispetto a tutti, si compri 200 barriques! :-)
    I motivi per cui di quanto sopra la stampa non parla è dovuto essenzialmente: ad incapacità professionale ed ignoranza (nel senso etimologico: di questa cosa non ne sapevano un ca**o!), al fatto che sono asserviti e omologati mentalmente e gustativamente e tutto ciò che non è uniformato ai loro parametri standardizzati non lo capiscono, al fatto che sono abituati a parlare di chi gli lecca il c**o e Alessandro – che ha veramente tanti, ma tanti difetti – questo non lo fa.

  13. piero scrive:

    Non ho voluto caricare il mio scritto di giudizi sull’avvocato Truciolo Del Rovere. Alessandro sa bene cosa penso degli opinion leaders in genere e di lui in particolare. Ribadisco che il fatto che Parker e il suo staff abbiano riconosciuto il valore di vini assolutamente controtendenza come quelli di Dettori ha una valenza almeno doppia; quasi come se Ratzinger riconoscesse le qualità politiche e artistiche di Vladimir Luxuria…
    Alessandro è un pazzo ma dubito che si metta da un giorno all’altro a “barriccare” cannonau::: se lo fa lo andiamo a prenedere in vigna, gli mettiamo due orecchie da asino di carta e lo portiamo in giro per il Vinitaly successivo…

  14. Alessandro Dettori scrive:

    Niente barriques…..al contrario le annate 2005, 2006 e 2007 che ho in cantina sono ancora più incazzate. Dal 2005 ho spento del tutto i frighi………. e dal 2006 sono totalmente devoto alla biodinamica….come spirito prima ancora che come winemaker (non posso scrivere enologo perchè non lo sono e non voglio esserlo).
    Ciao Antonio….sei una delle persone più vere che abbia mai incontrato.
    Per quanto riguarda la mia pazzia ….. ne parleremo di persona.

  15. Annamaria scrive:

    Bravo, bravo bravo….a dire il vero ho assaggiato i vini di Alessandro solo tanti anni fa, e a dire il vero non mi avevano entusiasmato, ma questo conta veramente poco alla luce di quello che lui è riuscito a fare. A mio giudizio è stato un genio del marketing, e sicuramente i suoi vini sono pure ottimi, perchè non è possibile ricevere così tanti riconoscimenti senza aver creato qualcosa di speciale….e beato lui che se ne può fregare se sulla stampa locale non riceve l’attenzione meritata. C’è chi, invece, visto che ancora non è conosciuta, avrebbe bisogno di un aiuto dalla stampa locale per far conoscere il proprio prodotto, eppure la stampa locale ha ignorato le comunicazioni da me inviate. L’anno scorso il mio margallò, unico vino da me prodotto sino allo scorso anno con sole 12.000 bottiglie, ha vinto una medaglia di bronzo a Londra e una medaglia d’argento al più importante concorso tedesco…nel medagliere insieme a lui vini delle più rinomate cantine, santadi e sella e mosca

  16. Annamaria scrive:

    …..pensavo di poter ricevere un pò di attenzione….macchè, nulla. Il che spero possa essere di buon auspicio, visto che si diventa grandi anche senza l’aiuto della stampa locale e Alessandro ne è la prova. A questo punto mi è venuta voglia di riassaggiare i vini di Dettori, e di vedere se la penso come mr. parker

  17. Alessandro Dettori scrive:

    Ciao Anna Maria ci siamo visti un paio di volte ad Alghero da Gianluca. Io genio del Marketing? Quello che scrivi mi svilisce. Avrei preferito leggere….i suoi vini hanno trasmesso emozioni, e lui è stato anche bravo a comunicarlo.
    E’ poi quello che ho fatto. Il prodotto e la comunicazione per me sono sempre venuti dopo….prima di tutto c’è stata e c’è (altrimenti non farei più questo mestiere) una forte attrazione per la Terra, il mistero mistico e paranormale di quanto ci sia di più normale: la Natura.

  18. Federico scrive:

    Alessandro ha creduto in quello che faceva fin dall’inizio ed è andato avanti per la sua strada, cercando di far capire quello che faceva, di far provare agli altri le emozioni che sentiva lui, di dimostrare quanto ama la sua terra, tutto qui, questo non è marketing artefatto, è semplicemente comunicazione, non nel senso moderno, tecnico, ma semplice modo per esternare ciò in cui si crede, Alessandro non è un genio, ma semplicemente una persona vera…

  19. Federico scrive:

    Dimenticavo, oggi, sul più diffuso quotidiano regionale, a pagina 57 (cinquantasette), in basso in un angolo, ci sono un paio di colonnine che dicono del risultato di Alessandro, in quanti lo leggeranno? Pochi sicuramente, penso che se ad ottenere un riconoscimento simile fosse stata qualche altra cantina sarda ben più grande, l’articolo sarebbe stato sicuramente in prima pagina e poi anche nelle pagine importanti, con un articolo ben più sostanzioso e visibile, come ho visto altre volte, ma per notizie vinicole molto meno importanti… nessun altro al momento a detto nulla, tutti, dagli altri quotidiani ai tg regionali, ne erano a conoscenza, nessuno si è interessato…
    La cosa rattrista non perchè un articolo sarebbe utile per le vendite, ma semplicemente perchè darebbe soddisfazione vedere che il tuo duro lavoro è riconosciuto prima di tutto in patria…

  20. Annamaria scrive:

    Ciao Alessandro, il mio commento è solo un elogio alla tua professionalità; non conoscendo i tuoi vini vedo tutto ciò che ci sta intorno, e sappiamo che comunque l’immagine e la comunicazione sono importanti quanto il buon prodotto per il mercato. Che poi tutto ciò nasca da un grnade amore per quello che si fa non ci sono dubbi. E non dubito neppure dell’elevatissima qualità dei tuoi prodotti perchè non credo, come detto prima, che possa bastare la sola bravura nella comunicazione.

  21. piero scrive:

    credo non si tratti semplicemente di un problema di correttezza nei confronti del produttore ma di DOVERE di informazione nei confronti dei consumatori e delle persone semplici; se siamo orgogliosi di avere avuto tra i grandi sardi personaggi di successo come Gianfranco Zola, Gavino Sanna, Paolo Fresu (i politici mi rifiuto di nominarli) perchè non si deve sapere di Alessandro e di altri grandi artecifici di diffusione dell’identità sarda?

  22. tommaso sussarello scrive:

    Vedo che si continua a postare :) Sono tornato dopo qualche giorno a leggere i pareri che aumentano, ma nessuno sbroglia il bandolo della matassa. Mah… non so: forse sarebbe corretto parlare sulla stampa locale del vigneron più che del prodotto. Si, forse può funzionare così, la stampa specializzata osanna il prodotto, la stampa locale dovrebbe parlare del produttore, raccontandone carattere, spigolature, altro. [segue >>>]

  23. tommaso sussarello scrive:

    [segue >>>] Ricordo quando Piero (Careddu), dopo una segnalazione di
    Antonio (Canu) mi presentò un produttore del sud Sardegna. Non farò il
    nome, ma ricordo chiaramente che durante un secondo incontro, per un
    intervista, quest’uomo grande e grosso con due occhi profondi e una barba
    folta e nera a tratti pianse. Furono momenti toccanti e drammatici, mi raccontò del suo essere figlio unico, nipote di contadini e vignaioli, del suo senso responsabilità verso la terra e la famiglia, del suo essere oggi a sua volta padre e contadino. Andai via da quell’incontro sconvolto, anche perchè il vino imbottigliato dal nostro amico raccontava perfettamente il calore e la passione che alimentavano il fuoco di quegli occhi. Mi sarebbe piaciuto questa storia apparisse sulla stampa perchè davvero quel vigneron lo meritava, magari non per il suo successo commerciale, ma per la passione vera sarda “anarchica” che lo animava. Mi accontento di condividerla con voi.

  24. piero scrive:

    Tommaso, ho la sensazione che tu continui a non centrare il nocciolo del problema; in questa discussione il nome di Dettori e il suo ultimo successo di caratura mondiale è stato solo un pretesto per cercare di capire quali sono le molle che muovono certa stampa e certo giornalismo specializzato. Tutto qua. Alessandro non ha bisogno di difensori d’ufficio anzi…lui sa che quando ho avuto qualche perplessità non gliel’ho mandata a dire Secondo me una performance del genere meritava una eco adeguata, cosi come Annamaria Delitala, Giovanna Chessa, Gianfranco Manca, Daniela Pinna e molti altri che lavorano con passione e serietà. Tu non la pensi così? Va bene.

  25. tommaso sussarello scrive:

    Giornalismo specializzato. Ho capito bene? Piero hai parlato di “un certo giornalismo specializzato”. Sin dall’inizio qui ci si riferiva ad un non nominato “giornale locale”, (di conseguenza generalista e non specializzato) citando la sagra della patata di Valledoria. L’ambiguità sta proprio in questo, e l’ho già detto, il quotidiano locale si occupa “di tutto un pò” proprio perchè il suo piano editoriale lo pretende. Della sagra, dell’evento sportivo, della cronaca, [...], e della pubblicità locale. Se poi questa stampa di “nani” fa figli e figliastri, allora su questo piano sono daccordo. Ma solo per rispetto del lettore, perchè l’equità dell’informazione è un suo diritto. ;)

  26. cormeld scrive:

    signor alessanddro a me i suoi vini mi piaciono molto, ih se mi piaciono ma ,questo renosu ,signor alessà….ohi ohi progaridade!!

  27. G&G scrive:

    Caro Piero, come sempre non ci deludi mai. Complimenti per il tuo blog e per cio’ che nei contenuti viene esaltato.
    Un abbraccio affettuoso anche ad Alessandro Dettori, dove la parola d’ordine e’ continua cosi’, anche perche’ non sei l’unico stronzo che cerca nel proprio territorio dei riconoscimenti con passione ed amore. Alla prossima sagra del carciofo organizziamo qualcosa insieme, magari riusciamo a vincere tre carciofi…..e tutti ne parleranno.
    PS per piero……..che peccato.

  28. piero scrive:

    Ciao Belli! Per chi legge Gabriele e Gavino sono due giovani nuovi ristoratori di Sassari. Il locale si chiama Sa Pedra Nuda e lo consiglio caldamente a chi ha voglia di qualche emozione nuova a Tavola.

  29. tommaso sussarello scrive:

    Mi associo a Piero e consiglio il ristorante di Sa Pedra Nuda in Via Turritana. Ambiente giovane, entusiasta per il proprio lavoro che viene svolto con cura e dedizione. Sono stato una sera a cena ed ho provato una personalissima “verticale” di polpo che è stato traccia e filo conduttore della serata. La replica a presto :)

  30. Alessandro Dettori scrive:

    Oggi pensavo: ho però un asso nella manica….ho solo 32 anni e fra dieci/quindici anni, io ci sarò ancora…..chi mi vuole male non sarà più nei posti che attualmente occupa….. ahahahahaha.

  31. piero scrive:

    ??????questa me la spieghi in privato!

  32. Federico scrive:

    E tu caro Alessandro sarai ancora qui a fare il vino per noi?
    Magari parti per paesi lontani a fare il vino per altri…
    Speriamo di no… ci sarà bisogno di te ancora per parecchi anni…

  33. tommaso sussarello scrive:

    Ho visto una bella reclame di “Kent’annos” oggi 8 agosto 2009. Una bella pagina tutta intera sul “quotidiano locale”. Riflettendo su ragionamenti ormai vecchi di quasi un anno e mezzo, (maledetto il sardo, non dimentica mai…) ho pensato che questa è la volta buona che ci danno un pò di spazio!! :) auguri, non è mai troppo tardi

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