IL MISTERO DEL CANNONAU BIANCO.
PUBBLICO, DIETRO AUTORIZZAZIONE DELL’AUTORE, UN MESSAGGIO PRIVATO CHE ROBERTO PUSOLE MI MANDO’ ALL’INDOMANI DEL MIO ASSAGGIO DEL SUO “PUSOLE BIANCO”. UN VINO CURIOSO, LEGGERO, AUTENTICO E ANTICO CHE AVEVA INNESCATO IN ME UN’ECCITATA CURIOSITA’. VOLEVO CAPIRE COS’ERA QUESTO CANNONAU BIANCO DI CUI MI AVEVA FATTO CENNO REGALANDOMI LA BOTTIGLIA CON UN MISTO DI TIMIDEZZA E DISTRAZIONE. IMPORTANTE PRECISARE CHE NON SI TRATTA DI CANNONAU VINIFICATO IN BIANCO MA DI UNA CULTIVAR AUTOCTONA DI BAUNEI/LOTZORAI. ECCO COSA MI HA DETTO ROBERTO IN PROPOSITO.
Cannonau bianco.
Esiste?
Ho da sempre sentito parlare di Cannonau bianco. È infatti nella nostra Ogliastra un fatto normale la sua presenza assieme al Cannonau nelle vigne vecchie. Il Cannonau rappresenta il 91% delle varietà coltivate ed il resto è (a parte i vitigni internazionali piantati di recente; ma questa è un altra storia) rappresentato da decine di varietà autoctone.
In particolare il Cannonau bianco si può trovare nelle vigne vecchie di Lotzorai e Baunei. Già spostandosi verso Jerzu o la vicina Baronia nessuno ne ha mai sentito parlare. In realtà il Cannonau bianco sembra dalle analisi genetiche figlio dell’ incrocio tra il Cannonau nero ed una varietà a bacca bianca non identificata.
Volendo immaginare posso pensare a qualche scambio negli anni mille tra Santa Maria Navarrese e la Navarra Spagnola visto il legame umano e commerciale instaurato in quel periodo.
La curiosità e la voglia di mettermi in gioco mi ha spinto a vanificare le uve dalle quali ho preso le marze della selezione massale. Ho innestato una piccola vigna e cercherò di capire come vinificare questo bianco visto la totale assenza di mia esperienza.
Il Pusole Bianco è il primo esperimento in cantina. Per non sbagliare ho pressato l uva e fatto fermentare spontaneamente in acciaio. Forse assaggiandolo vorrei più materia e magari si poteva provare un po’ di macerazione con le bucce. Ma forse quello che manca è la piena maturazione visto che gli alberelli erano molto carichi.
Tutto da fare insomma tutto da capire a partire dalla vigna. È un vino che divide e dividerà. Un produttore mi ha detto che sembrava il Nuragus che faceva negli anni 70 (non era contento) io ho ringraziato perché anche se non perfetto il vino ha fatto scaturire nella sua mente un ricordo. E che cosa è il vino se non questo? Bere per ricordare non per dimenticare ed allo stesso modo io coltivo il Cannonau bianco per ricordare e rendere omaggio ai viticoltori venuti prima di noi e che ci hanno preservato questa ricchezza chiamata biodiversità.
9 giugno 2015 alle 20:14
caro Roberto, sostieni che il Pusole Bianco non è un vino perfetto. Ma che cos’è un vino perfetto?