Maduro 5 para “los Cinco”
Quali che siano l’idea o il giudizio che si possano dare dare su Cuba, la sua rivoluzione e il suo sistema politico, nonc’è dubbio che la vicenda de “los 5 presos”, i cinque patrioti cubani tenuti prigionieri negli Stati Uniti, dovrebbe riempire di indignazione chiunque abbia un minimo rispetto dei diritti umani o più semplicemte del diritto internazionale.
Poichè i nostri media, con rare eccezioni asserviti e parziali quando si parla di Cuba, tacciono sulla vicenda, vale la pena di ricordarla brevemente.
Da sempre Cuba è vittima di continui attacchi, tentativi di invasione e attentati terroristici in gran parte orchestrati dalla malavitosa elite cubana di Miami con la complicità di volta in volta della mafia o dei servizi di intelligence e di molti politici nord americani. Dal tentato sbarco alla Baia dei Porci, all’attentato su un aereo di linea in rotta dal Messico a Cuba abbattuto con tutti i suoi passeggeri grazie alla bomba piazzata a bordo dal terrorista Posada Carriles (che, per inciso, gira tranquillo, libero e protetto, per gli Stati Uniti), all’assassinio del giovane Di Celmo, turista italiano colpito da un attentato fatto all’Hotel Nacional dell’ Havana dalla stessa banda di Miami appoggiata dagli USA, sono ormai centinaia le azioni terroristiche che l’Isola di Cuba ha dovuto subire in tempi remoti e recenti.
Per trovare conferme sui mandanti e prevenire ulteriori azioni terroristiche i servizi segreti di Castro inviarono a Miami 5 agenti che, spacciandosi per anticastristi, avevano l’incarico di raccogliere tali informazioni. Una volta raccolte le prove sui responsabili dei più recenti attacchi e, sopratutto, scoperti i piani per nuovi attentati che avrebbero potuto causare la perdita di molte vite di cubani e di turisti stranieri i 5 agenti, tramite il governo cubano, informarono i servizi di sicurezza americani fornendo tutto il materiale probatorio e palesando così la loro presenza sul territorio statunitense.
I servizi americani per tutta risposta, anzichè arrestare i terroristi che avevano fatto gli attentati e ne progettavano di altri sempre contro la popolazione civile, hanno arrestato i cinque agenti del governo cubano e li hanno sottoposti a processi farsa che la stessa Alta Corte degli USA ha condannato come irregolari, viziati da parzialità e da pesanti violazioni dei diritti della difesa. Nonostante ciò i 5 rimangono ancora prigionieri, sottoposti ad un regime di massima sicurezza chiusi in celle microscopiche, sottoposti a deprivazione sensoriale e impossibilitati a ricevere visite dai familiari e, spesso, anche dai loro avvocati. Alla faccia della lotta al terrorismo!
Cosa c’entra tutto ciò con la nuova linea di Cohiba “Maduro 5″?
Niente, a parte la provenienza cubana e l’assonanza del “5″ della nuova linea di sigari con il 5 che è diventato il simbolo della battaglia internazionale per la libertà dei patrioti cubani. Cosa che ci ha fatto venir voglia di raccontare questa triste storia poco conosciuta. Daltronde se ci leggete assiduamente avrete notato che l’edonismo e l’attivismo sono due forme di “militanza” che su Taribari convivono armonicamente. Ma veniamo ai tre gioielli in forma di sigaro di questa puntata di “Zona Fumatori” introdotti sul mercato da Cohiba lo scorso anno.
Alla marca Cohiba, com’è noto, sono da sempre destinati ogni anno i migliori raccolti delle migliori piantagioni di tabacco di Cuba. Inoltre le foglie destinate a legarsi nei sigari di questa marca subiscono la così detta “terza fermentazione” a differenza delle due delle altre marche.
Si può, come il sottoscritto, non essere dei fanatici del gusto e dello “stile” Cohiba, ma non c’è dubbio che quando si ha in mano un Cohiba si è davanti ad un prodotto di assoluta ed indiscussa eccellenza.
Il colore “maduro” della capa oggi non è molto comune a Cuba ed era totalmente assente nei formati Cohiba finora disponibili. Le foglie che avvolgono i tre nuovi sigari hanno invece questo scurissimo ed intenso colore ottenuto con l’invecchiamento di 5 anni delle foglie da capa (le foglie della sottofascia e del ripieno sono invece invecchiate 2 anni) e con processi totalmente naturali al contrario di quelli delle foglie maduro di altre marche non cubane che per ottenere la classica “dark shade” vengono sottoposte a processi chimici. In conseguenza di tale invecchiamento e, soprattutto, trattandosi di foglie che provengono da tabacco “sun grown”, la capa dei tre formati Maduro 5 influenza in maniera sensibile la paletta aromatica del sigaro.
COHIBA MADURO 5 SECRETOS
Vitola: Reyes
Lunghezza: 110 mm.
Ring Gauge: 40
E’ il più piccolo dei 3 M5, ma è potentissimo. L’intensità della sua forza si esprime fin da subito in maniera quasi nervosa, pungente, piccante. Nonostante alcuni mesi di invecchiamento nell’humidor, ancora resistono note dolci di erbe aromatiche. Nel secondo terzo note terrose, legni aromatici, tostatura e caffè arrivano netti per mischiarsi poi al cioccolato e ad una piacevole sensazione piccante sulla punta della lingua che persiste. Piccante e dolce insieme richiamano alla mente il piacere del masticare un cioccolatino artigianale al peperoncino. L’ampiezza di aromi ed il loro grande equilibrio, sorprendenti in un piccolo formato, rendono la pur breve fumata totalmente appagante. Centellinare un Rum agricolo Damoiseau 18 anni full proof (con e senza acqua) durante la fumata me l’ha resa più ricca e piacevole.
COHIBA MADURO 5 MAGICOS
Vitola: Magicos
Lunghezza 115 mm
Ring Gauge: 52
Quasi intimidisce il formato di questo sigaro, appena più corto di un robusto ma dal corpo leggermente più grosso. Ma a dispetto dell’arroganza dell’aspetto, che l’oscurità della capa accentua, la fumata si apre subito elegante, piena e pastosa con note che tendono al dolce, addirittura al fruttato e bilanciano legno e terra umida. Nel secondo terzo crescono aromi speziati (pepe nero), cacao, caffè; eppure sulle labra permane una piacevole sensazione dolce che ci accompagna quasi al cresendo finale di forza e aromi. Non so perchè, non è tecnica ma istinto, forse per prolungare la sensazione dolce lasciata dal sigaro sulle labbra, ho abbinato questo sigaro ad un Bushmills Single Malt Irish Whiskey con soli 10 anni di invecchiamento. E sono stato felice.
COHIBA MADURO 5 GENIOS
Vitola: Estupendos
Lunghezza: 140 mm
Ring Gauge: 52
E’ su questo formato che la meraviglia di questa nuova capa si esprime al meglio. Scura, elegantissima e sufficientemente grassa per una capa maduro, di solito più secca e ruvida. La fattura e il riempimento sono, come negli altri tre formati, perfetti.
Forse avrebbe avuto bisogno di un invecchiamento più lungo prima di essere fumato e ne risente, leggermente e solo nella fase iniziale, la combustione.
La partenza è quasi soave e cresce poi in maniera esponenziale sia in forza che in complessità di aromi. Fin dai primi puff si sente la resina e lievi accenni vegetali. La fumata è quasi astringente e copre la lingua dell’ aroma e delle sensazioni tattili che danno le fave di cacao. Poi l’evoluzione è stupefacente: arriva il caffè, il cuoio e le spezie, la forza si fa pronunciata e, con ulteriore evoluzione, porta ad un finale dolce e speziato.
Sicuramente un ulteriore invecchiamento porterà questo formato alla perfezione. Le foglie, invecchiate più che a sufficienza, maturano però separatmente. Dunque ciò che migliorerà col tempo sarà l’integrazione nella ligada con conseguente crescita della complessità e dell’eleganza (già straordinaria) degli aromi. Un nervoso Caol Ila 12 anni accompagna amorevolmente questa fase evolutiva del “Genio”. Tra qualche tempo, credo, ci vorrà dell’altro.
Buona fumata, dunque, che i Maduros 5 accompagnino le vostre serate estive, ma che le mollezze della stagione non vi facciano dimemnticare chi in giro per il mondo lotta per la libertà. Que vuelvan Los Cinco y no se acabe la lucha!
12 agosto 2008 alle 08:31
Il popolo cubano deve scegliere il proprio futuro in assoluta libertà e questo nn potrà mai accadere fino a che durerà il barbaro embargo che attanaglia l’isola.Non potrà esserci sorriso e speranza fino a che l’ambasciata Usa a La Habana sarà rifugio di tagliagole e spie di ogni provenienza e nazionalita. Non potrà avvenire cambiamento fino a che l’informazione, quella italiana sedicente di sinistra in prima fila, non la smetterà di distorcere e mitificare. Libertà per i 5 e per il popolo cubano. In alto un bicchiere di aguardiente con lo sguardo puntato verso un avvenire di pace e prosperità.
18 agosto 2008 alle 13:48
Che bel appunto. Poche volte si riescono ad articolare con fluidità due temi così ricchi e diversi, importanti per quanto mi riguardano. Generalizzazioni apparti, del “caiman” se ne parla poco e spesso male con la presunzione di sapere tutto su Cuba per il solo fatto di essere andati in vacanza più di una volta. E’ un vero piacere trovare nei siti come questo degli approfondimenti che mettono in rilievo la realtà di Cuba, oltre alle mulatte, il cattivo Fidel e la mancanza del prosciutto all’Avana. Sono le piccole segnalazioni come questa, quelle che contribuiscono a rendere più leggera una vicenda assurda, dando coraggio a famiglie da anni distrutte dal dolore e dell’impotenza, immerse in una diatriba senza fine con il gigante prepotente americano. Forza Adriana (moglie di Gerardo) e gli altri famigliari!!! In questa parte del mondo siamo in tanti ad starvi vicino..
Grande Antonio! Che lo splendido fumo dei Cohibas ci faccia anche riflettere sul vero terrorismo e le meschinità del mondo…
20 agosto 2008 alle 12:33
Cara Presenza Morena il piacere nel ricevere i tuoi complimenti è inferiore solo a quello del sapere che ci segui sempre con costanza.
hasta pronto.
A.