Vermentini di mare e Principesse
La settimana scorsa abbiamo dedicato una serata ai Vermentini di Gallura allevati e prodotti vicino al mare e messi in bottiglia dall’Azienda Agricola Surrau: vigne di media collina dislocate tra Arzachena e Palau in posizioni ottimali. La leggenda narra che la prima vigna di vermentino sia stata impiantata da fuoriusciti corsi proprio a Surrau e che da quell’episodio sia iniziato il fortunato percorso di questo fantastico vino. Un vermentino base e un superiore di altissimo livello ma, soprattutto, un sorprendente passito da sole uve Vermentino “Il Sole di Surrau”.
Il 18 di Luglio è stata invece la volte delle Principesse dell’enologia sarda; io le chiamo così anche per prenderle un po’ in giro, visto il rapporto di grande cordialità che ci lega: è stata veramente una grande impresa riuscire a metterle d’accordo sulla data dell’evento perchè sono richiestissime da tutte le parti e coccolate da tutto il mondo del vino. Devo dire che è valsa la pena essere così insistente visto l’eccellente successo di pubblico e l’atmosfera di grande relax e allegria che ha avvolto il Bal Harbour; con gli antipasti del nostro buffet ha aperto le danze Daniela Pinna con il suo profumato ed elegante Lupus in Fabula 2007: un vino che io adoro per il basso tenore di acidità e che mi richiama ai vermentini della mia adolescenza quando iniziai la mia trentennale carriera di bevitore; le carni allo spiedo, cotte e servite dai nostri collaboratori brasiliani, sono state accompagnate dal Margallò 2007 della vulcanica Annamaria Delitala: melange di vitigni internazionali allevati e vinificati ad Alghero e vino di grande carattere e personalità. La degustazione è stata chiusa da un vino dolce passito, Kentales 2006, messo generosamente a disposizione dalla dolcissima Giovanna Chessa; generosamente perchè ne produce pochissime bottiglie e ha praticamente esaurito la riserva; bellissimo vino da fine pasto dall’ottimo corredo olfattivo e di grande equilibrio al palato. A fine cena le tre “bambine” hanno preso il microfono e si sono raccontate a un pubblico attento e veramente entusiasta delle tre bottiglie presentate. Grazie di cuore a Daniela, Annamaria e Giovanna per la grande disponibilità. Una nota di gradimento anche per il gruppo che ha accompagnato la cena: il James Taylor’s Tribute capitanato da Max Tosi e Sebastiano Pacifico: le cover del grande musicista nordamericano eseguite da sei bravissimi musicisti e rivisitate con garbo ed eleganza.
21 luglio 2008 alle 13:17
Insomma questo Bal Harbour l’anno scorso – ci mangiai il 18 luglio per un’importante ricorrenza – era “solo” un ristorante bellissimo e charmant reso unico dai piatti dello chef Piero careddu.
Quest’anno pare stia diventando anche – come tutti i posti che il signor Careddu attraversa nel suo eterno esodo dalla Babilonia della ristorazione di plastica tutta mode e lustrini – un luogo dove con gioia, allegria e divertimento, e senza impomatate formalità, si fa cultura enogastronomica . E si gode da matti. Per lo meno così pare a leggere questo blog. Verificherò al più presto di persona. Cippirimerlo!
21 luglio 2008 alle 18:54
Grazie per la splendida serata, mi sono veramente divertita e rilassata, oltre ad aver mangiato….e bevuto….molto bene. Anche la musica era perfetta, come sempre sei stato molto bravo. Non sono un’amante dei posti “stile costa”, ma devo dire che tu gli hai saputo dare un’aria elegante e accogliente allo stesso tempo, cosa che non è facile. Per qualsiasi idea in abbinamento ai miei vini sai che sarò sempre felice di partecipare in questo e in qualsiasi locale tu sia presente….e magari ti potrai inventare degli abbinamenti anche per la prossima produzione di olio! Baci da una delle tue principesse