PUSOLE 2012 e roberto da Baunei

20 settembre 2013  |  di Piero Careddu

IL CANNONAU PUSOLE E LA BREVE STORIA DI UNO CHE E’ RIMASTO.
In quest’isola bella e stanca c’è un giovane uomo che non ha ceduto alla tentazione di fuggire lontano e ha scelto il cammino più faticoso e ingrato che è quello di lavorare la terra e fare un vino fuori da ogni logica di mercato. Roberto Pusole, 26 anni da Baunei, in realtà la sua piccola fuga in Piemonte l’ha fatta a 19 anni ma giusto il tempo di diplomarsi in agronomia e enologia per tornare con quel bagaglio di studi e conoscenze da aggiungere agli insegnamenti di nonno e padre per poter tenere alta la bandiera del cannonau ogliastrino.

La mia chiacchierata con Roberto:
Piero: Robè che succede? Tutti scappano il più lontano possibile e tu ti fermi a casa per fare vino in un momento sicuramente non tra i più favorevoli.

Roberto: Amo troppo Baunei e il suo territorio. E’ tutto per me. Non voglio rassegnarmi e unirmi al coro di chi dice che la Sardegna è morta. Ho scelto di fare vino per tradizione di famiglia ma anche perché è, insieme alla gastronomia, il miglior messaggero della cultura popolare. Siamo una famiglia di contadini da generazioni e produciamo anche salumi e olio d’oliva.

Piero: Il tuo cannonau pur mostrando la fisionomia di un vino moderno e curato ha come caratteristica principale una sorprendente tipicità. Raccontaci un po’ come lo fai.

Roberto: Le nostre vigne di solo cannonau sono situate in comune di Lotzorai, cantina e sede legale invece a Santa Maria Navarrese-Baunei. Siamo molto legati a Baunei che è il paese natale di mio padre Bernardo Pusole Budana mentre a Lotzorai è nata mia mamma Emma Rubiu.

Due ettari di vigneto in località Sa Scala in terreno alluvionale e scistoso nella parte in pendenza. Viti di otto anni allevate a cordone speronato con potatura ad una gemma. La raccolta avviene a fine settembre inizio ottobre e ci siamo quasi. 50 qt. per ettaro per 7000 bottiglie totali…di questo Pusole 2012 sono prodotte 5000 bottiglie, il resto del vino affina in botti piccole ed uscirà il primo gennaio 2015 con la menzione Cannonau di Sardegna Classico.

Piero: In cantina cosa succede? Il vino sembra sincero. O sei bravo a fare giochi di prestigio oppure sei uno davvero attento all’ambiente e alla salute dei tuoi estimatori.

Roberto: La vinificazione avviene in piccole vasche di acciaio da 25 hl, non abbiamo il controllo della temperatura ma usiamo i rimontaggi per raffreddare il mosto e sviniamo quando gli zuccheri sono finiti. Per i lieviti pied de cuvee, tecnica sempre usata a casa e che permette di rispettare la tipicità dei lieviti selvaggi. Poi dopo i travasi di dicembre il vino non viene più toccato fino a maggio quando, dopo la fermentazione malo lattica viene travasato ed imbottigliato. Non filtro e quindi metto un po di solfiti che sono per me il male minore rispetto a filtrare e privare il vino della propria personalità…. Il 2012 e stato siccitoso ma abbiamo raccolto un po’ prima per evitare le piogge visto che non uso antimuffa cosi come non uso il diserbante. Ciò che uccidiamo in vigna non ci sarà utile in cantina nelle fermentazioni.
Detto ciò io punto su freschezza ed acidità più che sul “vinone” alcolico e stucchevole…da me in Ogliastra il vino si beve tutti i giorni con piatti come i culurgiones e quindi deve accompagnare e non appesantire. Per fare ciò basta raccogliere a maturità e non in appassimento.
Piero: Non ti si può certo rimproverare di non avere le idee chiare. Grazie Roberto! Grazie per essere rimasto in Sardegna e grazie per regalarci un vino che ha tanto da raccontare.

PUSOLE 2012 Cannonau di Sardegna doc
Azienda Agricola Pusole – Baunei (Ogliastra)
Pusole 2012 trasmette impressioni di tipicità al solo esame visivo. Colore vivo e lucido di tonalità rubino-cardinalizia non troppo carica. Anche il naso ha un corredo fatto di suggestioni antiche seppur di perfetta pulizia. Vinosità nelle prime olfazioni che cede il passo a ricordi floreali di garofano e violette autunnali con richiami al melograno in piena maturità. Il tutto su una base di humus ricco e grasso. In bocca ha ancora la nervosità della gioventù che promette un futuro radioso di ottima maturità. Tannini presenti ma dolci e garbati. La freschezza, data anche dai richiami retronasali a erbe officinali e arbusti della montagna, lo rende per ora compagno di salami e salsicce artigianali, zuppe di legumi, carni in umido e formaggi semistagionati di buona sapidità. Lungo e appagante come un tramonto invernale dopo una faticosa giornata di lavoro nei campi.

2 Commenti a “PUSOLE 2012 e roberto da Baunei”

  1. GIANNETTO LAPIA scrive:

    Ho avuto il piacere di conoscere Roberto Pusole, il suo vino, la sua vigna. Sono andato a posta (un bel po di km) per puro spirito di conoscenza e di cultura. Abbiamo passato un paio d’ore, chiaccherando, andando in vigna, assistendo ad una parte del lavoro. Poi, rientrati, abbiamo assaggiato i vini nei diversi stadi di evoluzione. Sono soddisfatto ed aspetto che questa piccola azienda cresca, senza perdere di vista la qualità del “piccolo”. A medas annos!!!

  2. Francesco Deledda scrive:

    Bravo, spero che tu sia il primo di tanti…. allo stesso modo penso che molte persone che vanno via dalla sardegna o in generale vanno via da un luogo per approdare in un’altro, possono ritornare con tante esperienze e modalità di pensiero diverse e molto più aperte…. il che non guasta!! in ogni caso in bocca al lupo per la tua passione….

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