LA GALANIA

30 aprile 2013  |  di Piero Careddu

GALANIA
Cantina Gostolai di Tonino Arcadu, Oliena.

Galanìa in logudorese significa classe, eleganza, bellezza. Questo è il nome di questa nuova bottiglia di Tonino che con coraggio imprenditoriale che non gli conoscevo esce dalla “routine” barbaricina e si confronta con uve, non solo non appartenenti alla sua tradizione, ma addirittura non allevate da lui. Galanìa è infatti frutto di un geniale assemblaggio tra due vinificazioni separate , effettuate da Tonino nella sua cantina, di due antichi e poco conosciuti vitigni del nord-Sardegna: l’Arvesiniadu di Bono e l’Alvarega di Ozieri. Il risultato è un vino di grande “galanìa” che ha, cosa rara in un vino sardo, tutti i numeri per coprire l’accostamento di tutte le portare di un pranzo o cena. Impatto visivo-cromatico che parla di colore giallo oro nuovo con nuances topazio e massa densa. Naso incantevole. Delicatezza che trasuda personalità: una base di mela stramatura accoglie suggestioni di confettura di albicocca con note di mandarino; qualche sentore evoluto di vaniglia e cannella chiude su un ultimo ricordo di mineralità. In bocca si allarga con trama di cashmere. Zuccheri residui presenti danno una importante rotondità che ha come antagonisti una buona acidità e un determinante apporto di sali minerali. Frutto grasso e masticabile con un finale lungo che richiama il sorso successivo. A tavola può accompagnare qualsiasi portata a patto che si tratti di piatti saporosi e/o speziati. Zuppe di pesce con presenza agliacea. Pesci alla griglia. Formaggi sapidi di media stagionatura. Gelati alla frutta.

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