LA SAPA E LA TORTA AUTUNNALE
Per noi sardi la Sapa è uno dei prodotti più importanti della stagione autunnale. E’ il mosto dell’uva appena vinificata che, dopo una prima filtratura, viene cotto per diverse ore a fuoco lento, con l’aggiunta di mele cotogne, bucce d’agrumi, chiodi di garofano, fino a ridurre la massa a un quinto del volume di partenza. Fondamentale per la preparazione di molti dolci tradizionali, su tutti Tiriccas e Pane di Sapa, è interessante utilizzata anche in certi sconfinamenti col salato. Con la sapa preparata a Kent’Annos subito dopo l’ultima vendemmia ho creato questa torta morbida che può essere consumata a colazione come a fine cena con un vino rosso liquoroso.
TORTA DI SAPA CON ZABAIONE AL CANNONAU
Per 10 persone:
- In una ciotola capiente mettete 250 grammi di zucchero con 5 rossi d’uovo (mettete da parte gli albumi) e sbattete con una frusta fino a sbianchirli e raddoppiarne il volume. Unire 120 grammi di olio extravergine d’oliva con 200 grammi di sapa e mescolate bene. Aggiungete una bustina di lievito vanigliato con 100 grammi di uvetta e 100 grammi di noci tritate. Mescolate ancora. Sbattete gli albumi con un pizzico di sale fino a farli diventare fermi e uniteli delicatamente e con una spatola di legno alla massa dell’impasto. Potete mettere in un’unica teglia imburrata e infarinata o in stampini monodose. Infornate per circa 35 minuti in forno preriscaldato a 180 gradi. A cottura ultimata lasciate raffreddare a temperatura ambiente.
- Fate lo zabaione di cannonau in questo modo: sbattete 8 rossi d’uovo con 300 grammi di zucchero in un contenitore d’acciaio e lavorate fino a schiarirli e a raddoppiarne il volume. Aggiungete mezzo litro di cannonau e mettete a cuocere a bagnomaria fino a raggiungere la cremosità ottimale. Un buon zabaione non deve essere ne troppo lento ne troppo denso. Tenete anche presente che il raffreddamento favorisce la cremosità.
- Servite la torta dopo aver sistemato lo zabaione a specchio in un piatto fondo. Decorate con elementi autunnali come una foglia di vite passata il olio bollente e qualche grappolino d’uva nera.
- Accompagnatelo con un vino rosso dolce di buona alcolicità.
4 novembre 2010 alle 17:33
Il vino rosso potrebbe essere il 50 e 4(Chimbanta e battoro)?
4 novembre 2010 alle 17:53
spiritoso!
4 novembre 2010 alle 19:30
a proposito di tiliccas… un giorno ero a Santa Teresa e vado dal fornaio a comprare le tiliccas alla sapa.
Non le avevano perchè lì le fanno soprattutto al miele ma sopra un cesto c’era il nome cucciuleddas.
Chiedo alla signora: “sono tiliccas?”
e lei: “tiliccas è il nome scientifico qui le chiamiamo cucciuleddas!”
Grazie della ricatta, mio padre adora il pane di sapa, gli farò questa torta
)))
4 novembre 2010 alle 20:00
jajajajajaaj! rido perchè quella signora ti ha dato una risposta un po’ cialtrona, nel senso che si trattava di una mezza verità; in realtà tiriccas e cucciuleddi sono due dolci “cugini in primo grado” ma non sono la stessa cosa… hanno in comune struttura e forma ma una differenza sostanziale: la tiricca ha la sapa e la cucciluledda, squisitamente gallurese, ha il miele. Io che ci sono cresciuto con li cucciuleddi ho una leggera preferenza!
5 novembre 2010 alle 12:51
Tiricche tutta la vita, soprattutto quando la sapa è ottima. Il miele lo gradisco di più in altre preparazioni.
7 novembre 2010 alle 23:27
Ciao Piero, grazie per la ricetta sia della torta, ma soprattutto dello zabaione che amo tantissimo, ma che non riesco mai a fare bene… ed il suggerimento che ci hai rivelato mi ha fatto capire tanti sbagli fatti: speriamo di riuscire così avrò un ottimo “ricostituente”….