“We can be in tune with time, we can be a slave to time or we can be in total aspiration trying to catch time.
There must be a fourth way: to flow with time. This is the organic way, the way of the organic society: to flow with time”
(Don Cherry – “Relativity Suite”)
<<Questo non è un disco jazz. Questa è la musica di un rituale. Ogni somiglianza con il jazz è puramente casuale e incidentale. Questo è il suono dell’utopia, dell’uguaglianza, del sogno egalitario universale, della terra, dell’acqua e delle forze vitali nelle loro varie forme. (…) È il suono del respiro, della comunità, della socialità e, fondamentalmente, del popolo. Un suono nel quale ci si preoccupa poco di fedeltà audio o di virtuosismo. Tutto ciò che importa è il momento dell’espressione, il momento della creazione e lo spazio comune che la musica rivela.>> (Dan Ruccia).
Dopo la perfetta recensione di Dan Ruccia della quale abbiamo appena citato un frammento, uscita nel 2012 su Dusted al momento della prima ristampa in digitale di “Organic Music Society” doppio LP di Don Cherry uscito originariamente nel 1972 ed introvabile da anni, potrebbe non esserci più alcunché da scrivere e aggiungere. (continua…)
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